Quattordici anni fa, precisamente il 9 marzo 2010, fece ritorno alla casa del Padre il Cavalier Giovanni Pietro Rossetti, fondatore dell'Associazione di volontariato "Gruppo Volontari cuore generoso amici di Giovanni Pietro Rossetti" e fondatore del Gruppo di preghiera San Pio da Pietrelcina ad Ospedaletto Lodigiano. Era "l'uomo della provvidenza", sempre in prima fila a soccorso delle necessità e dei bisogni dei più poveri. Per oltre trent'anni Giovanni Pietro Rossetti operò a favore degli ultimi impegnando tutto se stesso in maniera instancabile, offrendosi senza risparmio, reclutando e coinvolgendo una folta schiera di sostenitori non solo nel Lodigiano ma anche nelle province di Parma e Piacenza. Grazie alla sua generosità e al suo altruismo, furono intraprese numerose iniziative di solidarietà inizialmente indirizzate a f avore di alcuni giovani bisognosi di assistenza sanitaria poi sucessivamente rivolte ai vari istituti caritativi, alle mense per i poveri, ad alcune emergenze e calamità naturali, alle popolazioni martoriate dalla guerra dei Balcani dei primi anni Novanta, a famiglie in difficoltà, e realizzato un progetto di accoglienza per l'ospitalità gratuita a famiglie con emergenze abitative. Per sua volontà volle formare all'interno della sua associazione il "Gruppo di preghiera San Pio da Pietrelcina" al quale era particolarmente devoto e di cui era Figlio Spirituale. Con il suo aiuto, i volontari hanno potuto conoscere e apprezzare la vita e le opere di San Pio anche grazie ai numerosi pellegrinaggi effettuati a San Giovanni Rotondo, alle tante visite all'ospedale fondato dal santo del Gargano la "Casa sollievo della Sofferenza" e grazie agli incontri di preghiera che avvenivano (e tuttora avvengono) quando ci si riuniva nella piccola cappellina di proprietà del sodalizio caritativo, realizzata nel 1998 accanto all sede di Ospedaletto Lodigiano. La corona del santo Rosario e il "Tau" sono stati i simboli della sua fede, portati con la gioia di appartenere alla Chiesa Cattolica testimoniata e praticata fino al termine della sua esistenza terrena. A Giampiero stavano a cuore tutte le persone povere, sole, emarginate, sofferenti. Carità e preghiera erano il perno della sua vita. Aveva un cuore caritatevole, e dai suoi volontari voleva che avessero "cuore". Desiderava che si dedicassero con impegno e disponibilità concreta dove ce n'era bisogno. Gesti semplici scaturiti da cuori umili e sinceri. Il suo prodigarsi per il prossimo derivava dalla sua incrollabile fede in Dio. Sofferenze e incomprensioni non gli erano mai mancate, e che gli servirono nella vita per avere una fede salda, matura, vera. Rossetti rimarrà caro nel cuore degli amici suoi, e di tutti coloro che lo hanno conosciuto perchè a ciascuno ha dato la sua amicizia e la sua disponibilità. Con lui la persona si sentiva a proprio agio e subito accolto come fratello e amico. Ispirava fiducia e dava fiducia. Era il "pronto soccorso" ai cuori feriti, stanchi, oppressi, chiusi. I suoi occhi sereni, profondi, il suo sorriso schietto, infondevano speranza. La sua mano si allungava piano piano per raggiungere la persona bisognosa, in cerca di aiuto, per risollevarla e alleviarla nelle sue difficoltà, Un generoso autentico. Quanti sorrisi restituiti a volti senza speranza! I suoi consigli facevano riflettere per un cambiamento di rotta; una conversione del cuore, ecco perchè tante persone con il suo aiuto hanno riscoperto la fede. Di fatto Giampiero si faceva in quattro per aiutare le persone a trovare ogni soluzione adeguata soprattutto se vittime di discriminazioni ed emarginazioni. Vedere le persone sollevate dal loro fardello, era il più bel regalo che gli si potesse fare perchè per lui in quella persona c'era Gesù.Le persone che gli si avvicinavano rimanevano affascinati dal suo agire e di conseguenza coinvolti nei suoi progetti di aiuto al prossimo. Parlava sempre della bontà e misericordia di Dio, della vita Eterna e di come meritarla in questa vita. Quando fondò l'associazione lo fece con l'intento di coinvolgere persone ad aiutare altre persone. Nel 1990, furono distribuite le prime tessere dell'Associazione, riportando la seguente scritta:" Nella tradizione cristiana di amore e di donazione, di disponibilità verso gli altri, soprattutto verso i bisognosi e gli emarginati". L'azzurro del cielo, il rosso vibrante del cuore e due mani che si avvicinano per farlo pulsare, per farlo battere a pieno ritmo affinchè non si fermi nel momento del bisogno: questa è l'immagine che chiama "Cuore Generoso" e questo è quello che volle rappresentare quando Giampiero ne realizzò il logo! Per lui era fondamentale mettere in pratica l'insegnamento di Gesù: "Poichè ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, ero pellegrino e mi ospitaste, nudo e mi copriste, infermo e mi visitaste, ero in carcere e veniste a trovarmi". (Mt. 25,35-37) . "In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l'avete fatto a me". (Mt. 25,40). Sono trascorsi quattordici anni da quando non è più fisicamente tra noi, eppure lo sentiamo sempre vicino perchè vive nei nostri cuori dove ha lacciato un ricordo indimenticabile perchè Giampiero aveva il dono di arrivare all'essenza della persona, di capirne le difficoltà e di sollevarle dalle loro pene materiali e spirituali. Se avevi bisogno di aiuto lui c'era. C'è sempre stato per tutti. Giampiero ci ha lasciato un esempio di vita da imitare e perpetuare nel solco della preghiera e della carità. Un dono grande per noi e ringraziamo il Signore di averlo incontrato e condiviso con lui un tratto di cammino. Agli amici e collaboratori i suoi ultimi consigli: corrispondete all'Amore Misericordioso che nostro Signore Gesù Cristo ha per voi nella vostra vita e nel contesto che vi vede untiti in questo gruppo, in semplicità e unità di preghiera accostandovi ai Sacramenti e in ascolto della Parola, perchè fortificati nella fede, possiate essere veri testimoni del Suo Amore.
Un ricordo per il caro Giampiero - quattordicesimo anniversario -
9 marzo 2010 - 9 marzo 2024